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mercoledì 2 febbraio 2011

Breve Guida alle Fiere Domestiche

La scoperta più sofferta della mia esistenza è senza dubbio quella di non essere solo nei momenti di più totale isolamento. No, non mi riferisco alla vicinanza sentimentale col partner o con gli amici, bensì ad anticamere sociali inesplorate, che il vostro cervello fondato sull'irrealtà non apre da decenni. Mi riferisco a quegli esseri viventi con cui l'uomo va a spasso quotidianamente o che è costretto a scacciare mentre mangia una bistecca ( che è pur sempre un animale). Dal momento che di cani e gatti, il web ne è pieno e non vorrei dire qualcosa in contrario dato il grande "amor populi", salterò ogni preambolo antirazzista premettendo che ogni animale è uguale in dignità e diritti.
Ebbene sì, il vostro cane e il ragno che si cala lentamente sulla vostra testa sono uguali in dignità, forse un po' diversi in taglia e intelligenza, ma comunque ugualmente rispettosi nei vostri riguardi. Un cane scaccia gli estranei un ragno cattura le zanzare per voi.
Vi verrebbe mai in mente di schiacciare il vostro cane, magari con uno scacciamosche? Eppure c'è qualcosa che vi frena dal farlo. Al contrario, di un ragno o una mosca non dovreste aver problemi a sbarazzarvi del cadavere. Se beccate un ragno mosca australiano sono ca**i amari. Ma tranquilli, stanno solo in australia. Ma ecco la parte interessante: mentre leggevo un libro da poco sfoderato, mi fugge addosso uno sfavillante pesciolino d'argento che con tanta grazia inizia a danzarmi attorno al braccio, avvicinandosi sempre più minacciosamente al busto, per le ascelle. Pensate, tanto era l'imbarazzo che il desiderio di finirlo fece crescere in me un furioso istinto insetticida, che mai avrei provato con Maurice, mio ragno domestico, morto dopo una lunga vita sedentaria.
Numerose altre apparizioni hanno subito sostituito la sua antica presenza.
Dopo le tarme del cibo che tutti noi gia conosciamo, sono apparsi, su un anonimo arbusto del terrazzo che dà sulla cucina, dei tondi insettini gialli con quattro zampe e dai movimenti piuttosto frenetici. A un'analisi più accorta del mese successivo sono apparsi numerosi altri coloni. Alcuni con ali lunghe più del corpo, che hanno reso l'arbusto molto simile a una pista d'atterraggio e che, forse per i gas di scarico, hanno donato un aspetto tristemente bianco alla piantina, di cui ancora ignoro l'origine. Ho fatto le mie ricerche e ho scoperto che i nuovi abitanti sono dei docili parassiti da giardino chiamati afidi gialli. Hanno 3-4 generazioni all'anno, si stabiliscono facilmente sulle piante vicine e possono volare fino a 14 km lontano dal nido; le formiche entrano in simbiosi e diventano delle allevatrici vere e proprie, poichè il liquido che secernono questi gialli esserini è una grande riserva di cibo per le nere amiche. Ma non temete! Ho una rapida soluzione a tutto questo: mi fornirò presto di una colonia di vespe perché sterminino quelle creature...
...o al massimo chiamerò uno specialista.
LorenzoBuongiovanni
gli afidi gialli

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