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mercoledì 29 febbraio 2012

TUNNEL BORBONICO nelle viscere della storia di Napoli

A quaranta metri nelle profondità di Napoli c’è un fiume di acqua sulfurea. Sembra l’incipit di un racconto fantastico eppure è la realtà.
“Oggi grazie agli studi e all’inventiva del geologo Minin il tunnel borbonico (vicino a piazza dei Martiri dentro il parcheggio Morelli) è navigabile su di una zattera. L’iniziativa è stata pensata dopo aver sperimentato la navigazione con un canotto giallo (rimasto lì ancora) ed è diventata realtà con una zattera da lago appositamente installata. Lo studioso Minin ha trovato la spiegazione di quest’afflusso di acqua nell’assestamento idrogeologico del territorio. Nulla di che, nessuna catastrofe annunciata. Il percorso è quello che resta dell’acquedotto seicentesco e del prosieguo scavato negli anni 80 per i lavori della Ltr (iniziati e mai conclusi) e si estende partendo da via Morelli fin sotto il palazzo della Prefettura a piazza Plebiscito. Ogni momento della visita è irripetibile. Si possono scorgere il silenzio e il buio più assoluti. La zattera trasporta fino a 14 persone contemporaneamente e ad ognuno dei visitatori vengono consegnate delle piccole torce con cui scorgere i dettagli che spuntano dalla profonda oscurità. Questa esperienza nelle viscere della città è aperta ai turisti dal dicembre 2011. La prenotazione al sito web del tunnel borbonico (www.tunnelborbonico.info) è necessaria per preparare adeguatamente gli strumenti e la guida per accogliere i turisti. Oltre alla visita nel tunnel allagato è possibile visitare un percorso speleologico ed uno percorribile a piedi dove si possono vedere reperti unici della prima guerra mondiale e insieme anche autovetture confiscate e lì depositate dell’epoca oltre ai rifugi per la cittadinanza durante le guerre mondiali, tutti frammenti di storia che si susseguono in un’unica esperienza immersa nel passato. Storia vera.

Tratto pedonale del tunnel Borbonico
27 dicembre 2011
Quando mi ci sono imbattuto era in corso una performance teatrale dell’attrice Antonella Romano che ha interpretato il personaggio di Lucia Migliaccio, moglie di Ferdinando IV Re di Napoli in un monologo di Massimo Andrei. l’evento era nel programma della rassegna d’arte Luminaria, ma questa è un’alltra cosa... abbiate pazienza e ne scriverò prossimamente.
LorenzoBuongiovanni

sabato 18 febbraio 2012

ARTE POVERA E TRANSAVANGUARDIA AL MADRE

Al museo Madre la retrospettiva di Arte povera + Azioni povere e l’antologica di Melotti per riscoprire un movimento artistico tutto italiano.
“Arte povera + azioni povere” ad Amalfi nel ’68, anno dei moti studenteschi, è stata la consacrazione del movimento dell’arte povera, che non poco ha a che vedere con la creatività giovane, squattrinata, ma sempre critica e attenta sulle politiche sociali. E anche stavolta si torna a parlarne fino al 20 febbraio con Marcello e Lia Rumma. Un’attenta attività di documentazione e integrazione (data la deperibilità dei materiali “poveri”) ha riportato al 21esimo secolo buona parte della del 1968 ad Amalfi, a detta di Germano Celant storico dell'arte italiano( che nel ’67 le affibbiò il “povera” ), come la mostra fondante del movimento. Oltre ad essere un documento artistico di importanza nazionale vuole partecipare alla rivificazione di cui lo stesso Germano Celant si sta facendo promotore, che sprona il circuito di mostre in tutto il paese legate al movimento della transavanguardia(tra cui quella antologica di Melotti sempre al Madre).
Nella chiesa di Donnaregina al Madre le opere acquisiscono nell’angusta struttura medievale un ruolo nuovo: quasi affacciate l'una sull'altra raccontano episodi diversi di una stessa realtà con una scansione incessante. Emblematico esempio è il cartonato dell’Italia appesa sottosopra per un cappio. Al museo Madre fino al 20 febbraio 2012.
Ora che ve la siete persa posso dire:che triste che non ci fosse quasi nessuno l'ultimo giorno di esposizione. Si può fare molto di più per coinvolgere la cittadinanza!
LorenzoBuongiovanni
Arte Povera al Madre
L'Italia al cappio sullo sfondo della chiesa sconsacrata di Donnaregina.