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giovedì 5 novembre 2015

Condizione Umana

La natura umana è il frutto di innumerevoli condizionamenti biologici. L’intelletto umano, nel suo stadio di sempre più affinata astrazione dall’onere della sopravvivenza, si emancipa dalla propria condizione divenendo cosciente di sè. Ma la natura umana vive di condizionamenti ben più profondi rispetto al tema della sopravvivenza nel senso stretto di “sostentamento”: i meccanismi di sopravvivenza che rimangono latenti e ritornano sotto forma di meccanismi di autodifesa. Di questo concetto vi è un esempio su tutti, la reminiscenza intrauterina della apnea autoindotta: nei bambini piccoli se si soffia sopra il volto, gli occhi si chiudono e il viso si contrae come per trattenere il respiro. Ebbene la sensazione di aria che corre sulla pelle del viso nei neonati è ricondotta alla percezione (dunque una memoria, sensazioni collegate ad esperienze) del liquido presente nella placenta. Non solo questo innesto che ci proviene dall’esperienza prenatale è un tratto condizionante della condizione umana, ma è comune a molte altre specie mammifere quali i felini, che però hanno altre esperienze sensoriali. Quanto mai oggi si riconduce il sapere sull’essere umano, il sapere antropologico, alla condizione di fisicità dell’uomo sulla Terra, al suo essere Mindful Body, corporeità pensante.