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sabato 18 febbraio 2012

ARTE POVERA E TRANSAVANGUARDIA AL MADRE

Al museo Madre la retrospettiva di Arte povera + Azioni povere e l’antologica di Melotti per riscoprire un movimento artistico tutto italiano.
“Arte povera + azioni povere” ad Amalfi nel ’68, anno dei moti studenteschi, è stata la consacrazione del movimento dell’arte povera, che non poco ha a che vedere con la creatività giovane, squattrinata, ma sempre critica e attenta sulle politiche sociali. E anche stavolta si torna a parlarne fino al 20 febbraio con Marcello e Lia Rumma. Un’attenta attività di documentazione e integrazione (data la deperibilità dei materiali “poveri”) ha riportato al 21esimo secolo buona parte della del 1968 ad Amalfi, a detta di Germano Celant storico dell'arte italiano( che nel ’67 le affibbiò il “povera” ), come la mostra fondante del movimento. Oltre ad essere un documento artistico di importanza nazionale vuole partecipare alla rivificazione di cui lo stesso Germano Celant si sta facendo promotore, che sprona il circuito di mostre in tutto il paese legate al movimento della transavanguardia(tra cui quella antologica di Melotti sempre al Madre).
Nella chiesa di Donnaregina al Madre le opere acquisiscono nell’angusta struttura medievale un ruolo nuovo: quasi affacciate l'una sull'altra raccontano episodi diversi di una stessa realtà con una scansione incessante. Emblematico esempio è il cartonato dell’Italia appesa sottosopra per un cappio. Al museo Madre fino al 20 febbraio 2012.
Ora che ve la siete persa posso dire:che triste che non ci fosse quasi nessuno l'ultimo giorno di esposizione. Si può fare molto di più per coinvolgere la cittadinanza!
LorenzoBuongiovanni
Arte Povera al Madre
L'Italia al cappio sullo sfondo della chiesa sconsacrata di Donnaregina.

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