Nello scontro con la natura l'uomo può solo perdere, se non adattarsi.
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parco nazionale dell'Abruzzo |
È importante nell'era del computing e networking essere brevi o addirittura fiscali, ma soprattutto programmatici nell'esposizione del pensiero. Quando si tratta di informazione riguardo l'inquinamento, per capire le notizie dobbiamo sapere che esso è causato da tre punti spesso coincidenti:
- impatto sul paesaggio: a livello visivo, un tema erroneamente ritenuto solo umano e invece spesso causa di danni all' ecosistema.
- impatto della produzione: come nella produzione e nel prodotto finito si influenzi la biosfera ( insieme di flora e fauna in equilibrio di riproduzione ) ed il suolo sottostante.
- impatto dei rifiuti di produzione: come gli scarti erroneamente preparati all'emissione nell'ambiente ( rifiuti solidi, liquidi, gassosi) influenzino l'ambiente.
Il paesaggio subisce sempre inquinamento visivo e la skyline di una catena montuosa può essere scandita da delle pale eoliche, una diga o delle strutture industriali. Immaginiamo che un gruppo di stambecchi locali debba passare per quei luoghi e che si trovi un giorno sbarrata la strada per la zona preposta all'accoppiamento. Possiamo dire che per la locazione di un impianto è doveroso contattare esperti zoologi, geologi sulla zona. In questo caso avremmo altrimenti interrotto non solo la continuità del paesaggio e la sua bellezza ma anche il ciclo della biosfera locale.
Per l'inquinamento l'indice più diffuso è quello della CO2, anidride carbonica immessa nell'atmosfera per via di scarico nell'aria. Questo parametro seppur fondamentale non è completo in quanto insieme all'anidride vengono scaricati ( in particolar modo nel campo petrolchimico ) elementi inquinanti chiamati polveri sottili che per meglio dire sono "elementi pesanti". Queste polveri una volta emesse rimangono nell'ambiente e sono veicolate dalla catena alimentare attraverso gli esseri viventi, divenendo causa di tumori dovuti al loro potere cancerogeno.
Il loro sversamento nell'ambiente non è mai normale, concesso o tantomeno tollerato in quanto, una volta avvenuto, è sempre incontrollabile e incoerente con l'equilibrio naturale. I prodotti finiti di produzione, gli scarti e le polveri sottili, tutti i prodotti del mondo artificiale umano, devono seguire un percorso esterno all'ambiente naturale quando non preparati alla decomposizione/ immissione nell'ambiente.
L'inquinamento delle falde acquifere da cui attingiamo le risorse idriche, per esempio, è dovuto interamente alla infiltrazione dei liquami dalle discariche abusive o per condotti di scarico fluviali. Tali sversamenti di rifiuti tossici avvengono appannaggio di chi vuole aggirare lo smaltimento, grazie alla complicità delle organizzazioni criminali.
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Le metodiche di lavorazione e produzione dell'energia sono soggette a continui aggiornamenti, fisiologici per la riduzione dell'impatto ambientale. Gli elettrodomestici tutti hanno un determinato consumo energetico calcolato annualmente e per "classi": uno strumento utile ai piccoli inquinatori per ridurre la propia bolletta e l'impatto relativo. Ricordiamoci però che l'inquinamento che causa l'innalzalmento delle temperature ( surriscaldamento terrestre ) in proporzione massiccia è dovuto ai grandi impianti. Ergo il modo migliore per attutire l'impatto umano è la direzione dei nostri acquisti su prodotti a km 0 ( prodotti fatti e distribuiti nel nostro paese o località ) allontanandoci dalle notoriamente inquinanti "grandi mani" di cui la stampa del mondo intero è piena di inchieste a carico, sull'inquinamento come sulle violazioni dei diritti umani. È importante considerare le scelte di ognuno fondamentali ad una radicata consapevolezza ecologica. Perchè un gesto incosciente contro la nostra terra è un gesto contro noi stessi.
P.S. Greenpeace ha di recente condotto una inchiesta su Enel, secondo la quale:
"ENEL è il maggior emettitore in Italia di CO2: 36,8 milioni di tonnellate di CO2 emesse nel 2011 (4,6 in più rispetto alle quote assegnate all’azienda) e il quarto emettitore in Europa (78 milioni di tonnellate).
ENEL, in Italia, emette una quantità di anidride carbonica pari alla somma delle emissioni attribuite al comparto dell’acciaio e del cemento, circa il 55 per cento in più di quanto attribuito ai grandi gruppi di raffinazione;
la produzione termoelettrica a carbone di ENEL è causa, in Italia, di una morte prematura al giorno e di danni al Paese (di natura sanitaria, ambientale ed economica) stimabili in circa 2 miliardi di euro l’anno; mentre in Europa quella stessa produzione causa quasi 1.100 casi di morti premature l’anno e danni per 4,3 miliardi di euro."