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martedì 23 ottobre 2012
Tacheles, da Berlino a Casoria, ospite del CAM
Vi dirò, morivo dalla voglia di scrivere questo post. Ecco a voi cari lettori di Television Breaker, come sono proprio andate le cose:
Il Cam, Museo di Arte contemporanea di Casoria, nel 2011 invia ad Angela Merker, quale capa della ricca Germania, una lettera in cui chiede allo stato tedesco l'adozione delle opere fino a quel momento esposte nel Cam. Una richiesta dovuta alla mancanza di fondi e contributi all'ordine del periodo di crisi. La richiesta è stata respinta, ma nel corso di quest' anno il museo si è rimesso in piedi.
Il Cam, Museo di Arte contemporanea di Casoria, nel 2011 invia ad Angela Merker, quale capa della ricca Germania, una lettera in cui chiede allo stato tedesco l'adozione delle opere fino a quel momento esposte nel Cam. Una richiesta dovuta alla mancanza di fondi e contributi all'ordine del periodo di crisi. La richiesta è stata respinta, ma nel corso di quest' anno il museo si è rimesso in piedi.
A distanza di un mese dal tragico sgombero del Tacheles di Berlino, è proprio il Cam, che già vantava una collaborazione col rinomato spazio occupato, ad ospitare gli artisti berlinesi nella propria esposizione. Dal 26 ottobre quella che è stata la Berlino dell'arte di due generazioni è a un quarto d'ora da Napoli. Ancora una volta l'arte si muove grazie a una perfetta coincidenza di eventi, seppur negativa per Berlino che, a quanto detto, vedrà sorgere un nuovo centro commerciale.
CAM MUSEUM is home to TACHELES BERLIN
a cura di Linda Cerna, Barbara Fragogna, Antonio Manfredi
How long is now - da venerdì 26 ottobre 2012 ore 19.00
opere di: Petrov Ahner, Chuuu, Vj Cyper, Barbara Fragogna, Alesh Oner, Orvar, Martin Reiter, Alexander Rodin, Kurihara Takuya, Miriam Wuttke, Zmitser Yurkevich (Mitrich) Art performance di Miriam Wuttke ore 20.00 + Music performance di Jalara ore 20.30
Qui sopra il comunicato del Cam nella versione cliccabile-ingrandibile-downloadab(i)le |
Ubicazione:
Via Duca D'Aosta, 63, 80026 Casoria NA, Italia
mercoledì 17 ottobre 2012
Clementino 'iena', le Sneakers e l' AW Lab
Sfruttiamo, spremiamo come limoni, speculiamo. Dalle sneakers alle varianti di un palco calcolo quanti, i tanti furbi, rischiano una brutta fine: Athletes world in primis, puma, adidas ed all stars, danno spazio a queste che fan bene a chiamarsi "rapstars".
Perdonatemi questo malsano fraseggio a inizio articolo, ma c'è Clementino che infuoca l' AW lab (una volta Athletes world) a via Luca Giordano - Napoli - 18 ottobre ore 18.
Concettuale, minimalista, il nuovo negozio. Vecchio, uguale e comunque sempre diverso. Il mio retorico quesito è se mai le sneakers abbiano trasceso dal fenomeno 'moda': la risposta è poliestere, eco-pelle, gomma, fibra misto-sintetica. Dico io, guardiamo all'impatto ecologico dei nostri vestiti e a dove investiamo quei 20 euro che per noi contano un paio di scarpe di durata stimata due mesi, ma che per una multinazionale valgono il cliente milione-e-uno e magari un nuovo punto vendita, pieno di tronfia apparenza. Bisogna avere pazienza se i musicisti sono costretti ad una trovata di marketing per sponsorizzare il proprio tour. Portiamo pazienza ma supportiamo Clementino, che merita la nostra stima come rapper estremamente talentuoso.
Scrive indieforbunnies.com: <<Senza le inflazionate incursioni dubstep e dance, senza pericolose cadute di stile Clementino disegna un percorso coerente e ricco di suggestione per l’hip-hop italiano, innovando senza dimenticare mai quali sono le origini del sound: da tenere d’occhio. Attentamente.>>
È a mio dire che per uno come lui valga il termine 'badass', che potremmo rendere con “massiccio” o “uno che spacca”.
flyer puma social - Clementino |
Perdonatemi questo malsano fraseggio a inizio articolo, ma c'è Clementino che infuoca l' AW lab (una volta Athletes world) a via Luca Giordano - Napoli - 18 ottobre ore 18.
Concettuale, minimalista, il nuovo negozio. Vecchio, uguale e comunque sempre diverso. Il mio retorico quesito è se mai le sneakers abbiano trasceso dal fenomeno 'moda': la risposta è poliestere, eco-pelle, gomma, fibra misto-sintetica. Dico io, guardiamo all'impatto ecologico dei nostri vestiti e a dove investiamo quei 20 euro che per noi contano un paio di scarpe di durata stimata due mesi, ma che per una multinazionale valgono il cliente milione-e-uno e magari un nuovo punto vendita, pieno di tronfia apparenza. Bisogna avere pazienza se i musicisti sono costretti ad una trovata di marketing per sponsorizzare il proprio tour. Portiamo pazienza ma supportiamo Clementino, che merita la nostra stima come rapper estremamente talentuoso.
Scrive indieforbunnies.com: <<Senza le inflazionate incursioni dubstep e dance, senza pericolose cadute di stile Clementino disegna un percorso coerente e ricco di suggestione per l’hip-hop italiano, innovando senza dimenticare mai quali sono le origini del sound: da tenere d’occhio. Attentamente.>>
È a mio dire che per uno come lui valga il termine 'badass', che potremmo rendere con “massiccio” o “uno che spacca”.
mercoledì 26 settembre 2012
MINIMAL e Genius - NEAPOLITAN HIPSTER
MINIMAL - book F/W 2012/13 |
MINIMAL e genius.
Ho sentito l'impellente necessità di discuterne parallelamente. Perché, ne vogliamo parlare?
Due brand made in Napoli che vanno in una determinata direzione: capi innovativi, low luxury, stile chic e cheap. Qualcosa non convince. Dove stiamo sbagliando? Citando minimalproject.it : "… Si riferisce ad un target medio giovane e alla fascia di prezzo medio alta nel segmento dello streetwear" Insomma, incongruenza, portami via. Vi spiego la disequazione.
Target medio giovane" ≠ Fascia di prezzo medio alta ≠ Streetwear
Se pensiamo ad un medio-giovane ci viene in mente un ragazzo/a che studia o lavora ma che in questo periodo storico si spacca la schiena per mettere da parte qualche soldo ( ≠ "fascia di prezzo medio alta").
Se poi guardiamo ai tentativi di rivolgersi ad una sottocultura che sono le proposte di Minimal e genius con l'occhio di uno squattrinato abbiamo già archiviato il caso sotto la voce "hipster". Tanto vale che i seri cheap-fashionistas continuino a comprare nei sempre più amalgamati Pull&Bear, H&M, tizio&caio. E magari inizino a farsi meno scrupoli se la maglietta è cheap monday o l'hanno tinta di nero nella lavatrice e allargato il collo con una forbice. Sarò grullo io ma non ci vedo niente di innovativo.
Il detto dice "chi disprezza vuol comprare". Si, vorrei comprare but i have no money.
Lunga vita a questi nuovi sciccosi brand.
Fin.
Target medio giovane" ≠ Fascia di prezzo medio alta ≠ Streetwear
Se pensiamo ad un medio-giovane ci viene in mente un ragazzo/a che studia o lavora ma che in questo periodo storico si spacca la schiena per mettere da parte qualche soldo ( ≠ "fascia di prezzo medio alta").
Se poi guardiamo ai tentativi di rivolgersi ad una sottocultura che sono le proposte di Minimal e genius con l'occhio di uno squattrinato abbiamo già archiviato il caso sotto la voce "hipster". Tanto vale che i seri cheap-fashionistas continuino a comprare nei sempre più amalgamati Pull&Bear, H&M, tizio&caio. E magari inizino a farsi meno scrupoli se la maglietta è cheap monday o l'hanno tinta di nero nella lavatrice e allargato il collo con una forbice. Sarò grullo io ma non ci vedo niente di innovativo.
Il detto dice "chi disprezza vuol comprare". Si, vorrei comprare but i have no money.
Lunga vita a questi nuovi sciccosi brand.
Fin.
martedì 18 settembre 2012
domenica 16 settembre 2012
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mercoledì 12 settembre 2012
Berlino Lampo - pubblicato su FUME' luglio 2012
LorenzoBuongiovanni
pubblicato su "Fumè" del luglio 2012
http://fumefactory.blogspot.it/
http://fumefactory.blogspot.it/
I was about to write about … a Hot chip and its one life stand
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lunedì 10 settembre 2012
Articolazioni geniali. "UNA RICETTA SCIENTIFICA PER ESSERE CREATIVI: SPEGNERE IL CERVELLO" da Il venerdì di Repubblica del 16 Marzo 2012 - di Giuliano Aluffi
Potete leggere l'articolo dalle scans cliccando sulle immagini per ingrandire o in trasposizione digitale dal testo subito dopo.
UNA RICETTA SCIENTIFICA PER ESSERE CREATIVI: SPEGNERE IL CERVELLO
LA MENTE È CONSERVATRICE E, DI FRONTE A IDEE NUOVE, PRODUCE ORMONI DILLO STRESS, SE VOGLIAMO INVENTARE, DOBBIAMO PERCIO FAR TACERE LA SUA PARTE DEPUTATA ALL' AUTOCONTROLLO, COME FANN0 I JAZZISTI
La creatività è merce sempre più rara: lo sostiene la psicologa Kyung Hee Kim del William & Mary College di Williamsburg (Virginia) nel suo studio La crisi della creatività: il calo dei punteggi nei test di Torrance sul pensiero creativo. Analizzando i punteggi ottenuti in 30mila test dagli anni cinquanta a oggi, la Kim ha trovato che la creatività è in caduta libera almeno da venti anni. E il fenomeno avrebbe anche una spiegazione semplice: secondo le neuroscienze, infatti, essere inventivi non è un divertimento ma piuttosto una realtà rivoluzionaria e sgradevole. Il pensiero libero è provocatorio e pericoloso: a essere creativi perciò si fa una gran fatica. Lo sostiene, con un gran numero di esempi e una scrittura assai brillante Alf Rehn, docente di innovazione al Royal Institute of Technology di Stoccolma e autore di Dangerous Ideas (Franco Angeli). <<La creatività è sofferenza, richiede di mettersi in discussione, di buttarsi tutto alle spalle e sfidare il buon senso.>> dice. E racconta: <<La Pure Digital Technologies lanciò una videocamerà seguendo una strada disprezzata dai colossi del mercato ma che si rivelò geniale: lanciare un prodotto dichiaratamente peggiore di tutti gli altri>>. Proprio perché tutti inseguivano l'eccellenza, i vecchi metodi di cattura videodigitale erano diventati sempre più economici. <<La Pure Digital ideò così uno spartano involucro di plastica, con un tasto play e poco altro. E tanta semplicità d'uso. A cinque anni l'azienda ha venduto 1,5 milioni di queste videocamere, le Flip Video,
diventando il numero uno del settore, con una crescita del 50 mila per cento>> ricorda Rehn. Come mai le aziende concorrenti furono prese in contropiede? <<Perché viziate dall'abitudine. Il fatto è che il cervello è pigro e può diventare il peggior censore delle idee creative.>> continua Rehn. <<È un organo che ama gli schemi e le ripetizioni, e odia e scoraggia la novità. Fintanto che lo nutriamo di idee che può facilmente incasellare nei suoi schemi, ci gratifica con dosi di dopamina che ci fanno stare
bene. Quando invece pensiamo a cose provocatorie e innovative, il rubinetto della dopaminasi chiude e aumenta la produzione di ormoni dello stress: il cervello vuole farci capire che, quando siamo creativi, non è contento di noi. E ci fa soffrire>>. Come difendersi? I professionisti del jazz e del cabaret lo fanno d'istinto: quando improvvisano mettono a riposo la corteccia prefrontale dorsolaterale, associata all'autocontrollo. La ricetta per essere creativi, quindi, è semplice e sovversiva al tempo stesso: spegnere il cervello. O almeno la sua parte più bacchettona. <<I1 modo migliore per diventare più creativi è riflettere soprattutto sulle cose che tendiamo a disapprovare. La prossima volta che bolli un'idea come sgradevole, fermati e domandati: cosa stai cercando di proteggere? Cosa vuoi evitare di imparare? Avvertire disgusto per un'idea è il primo segnale che abbiamo raggiunto i limiti imposti dal nostro cervello. Oltre quella palizzata c'è la creatività>>.
GiulianoAluffi
UNA RICETTA SCIENTIFICA PER ESSERE CREATIVI: SPEGNERE IL CERVELLO
LA MENTE È CONSERVATRICE E, DI FRONTE A IDEE NUOVE, PRODUCE ORMONI DILLO STRESS, SE VOGLIAMO INVENTARE, DOBBIAMO PERCIO FAR TACERE LA SUA PARTE DEPUTATA ALL' AUTOCONTROLLO, COME FANN0 I JAZZISTI
La creatività è merce sempre più rara: lo sostiene la psicologa Kyung Hee Kim del William & Mary College di Williamsburg (Virginia) nel suo studio La crisi della creatività: il calo dei punteggi nei test di Torrance sul pensiero creativo. Analizzando i punteggi ottenuti in 30mila test dagli anni cinquanta a oggi, la Kim ha trovato che la creatività è in caduta libera almeno da venti anni. E il fenomeno avrebbe anche una spiegazione semplice: secondo le neuroscienze, infatti, essere inventivi non è un divertimento ma piuttosto una realtà rivoluzionaria e sgradevole. Il pensiero libero è provocatorio e pericoloso: a essere creativi perciò si fa una gran fatica. Lo sostiene, con un gran numero di esempi e una scrittura assai brillante Alf Rehn, docente di innovazione al Royal Institute of Technology di Stoccolma e autore di Dangerous Ideas (Franco Angeli). <<La creatività è sofferenza, richiede di mettersi in discussione, di buttarsi tutto alle spalle e sfidare il buon senso.>> dice. E racconta: <<La Pure Digital Technologies lanciò una videocamerà seguendo una strada disprezzata dai colossi del mercato ma che si rivelò geniale: lanciare un prodotto dichiaratamente peggiore di tutti gli altri>>. Proprio perché tutti inseguivano l'eccellenza, i vecchi metodi di cattura videodigitale erano diventati sempre più economici. <<La Pure Digital ideò così uno spartano involucro di plastica, con un tasto play e poco altro. E tanta semplicità d'uso. A cinque anni l'azienda ha venduto 1,5 milioni di queste videocamere, le Flip Video,
diventando il numero uno del settore, con una crescita del 50 mila per cento>> ricorda Rehn. Come mai le aziende concorrenti furono prese in contropiede? <<Perché viziate dall'abitudine. Il fatto è che il cervello è pigro e può diventare il peggior censore delle idee creative.>> continua Rehn. <<È un organo che ama gli schemi e le ripetizioni, e odia e scoraggia la novità. Fintanto che lo nutriamo di idee che può facilmente incasellare nei suoi schemi, ci gratifica con dosi di dopamina che ci fanno stare
bene. Quando invece pensiamo a cose provocatorie e innovative, il rubinetto della dopaminasi chiude e aumenta la produzione di ormoni dello stress: il cervello vuole farci capire che, quando siamo creativi, non è contento di noi. E ci fa soffrire>>. Come difendersi? I professionisti del jazz e del cabaret lo fanno d'istinto: quando improvvisano mettono a riposo la corteccia prefrontale dorsolaterale, associata all'autocontrollo. La ricetta per essere creativi, quindi, è semplice e sovversiva al tempo stesso: spegnere il cervello. O almeno la sua parte più bacchettona. <<I1 modo migliore per diventare più creativi è riflettere soprattutto sulle cose che tendiamo a disapprovare. La prossima volta che bolli un'idea come sgradevole, fermati e domandati: cosa stai cercando di proteggere? Cosa vuoi evitare di imparare? Avvertire disgusto per un'idea è il primo segnale che abbiamo raggiunto i limiti imposti dal nostro cervello. Oltre quella palizzata c'è la creatività>>.
GiulianoAluffi
giovedì 30 agosto 2012
#SUO.NA festival indipendente a Napoli 8/9 settembre - Maschio Angioino.
festival indipendente a Napoli
CORTILE MASCHIO ANGIOINO
La semplicità l'ha vinta. Suo.na non è solo una parola dalle molteplici quanto ovvie interpretazioni. Nel linguaggio di internet il cancelletto sta ad indicare che ciò a cui si fa riferimento è argomento di una discussione più ampia. L'hashtag a fianco di Suo.Na vuole sottolineare l'accezione più sociale dell'evento musicale ed essere oggetto (e luogo) di scambio oltre che di promozione di artisti indipendenti prettamente italiani. Si potrebbe dire che il progetto abbia ben poco di nuovo dato che la quasi totalità degli eventi indipendenti si fondano sulla vena "internet socialite", ma questo festival è tutt'altro che già sperimentato. La location è inedita alla scena indie, che si è limitata sempre alla rete di locali e centri occupati della penisola. E per di più la veste visiva è fresca ed efficace, che però non stride con nomi di artisti che giovani e freschi non sono. Mi fa tornare in mente le locandine dei festival indie del nord Europa di inizio giugno, anche se qui siamo alla fine dell'estate. Artisti musicali da non perdere. L'8 settembre: Offlaga disco pax, Calibro 35, Lo stato sociale, Julie's haircut. Il 9 settembre: Dente, Marta sui tubi, Paolo Benvegnù, Dellera, Gnut.
LorenzoBuongiovanni
Simplicity has won. Suo.na is not just a word of many obvious interpretations. In the language of the Internet the hash is to indicate that what you refer to is the subject of a major debate. The hashtag alongside Suo.Na would emphasize the social dimension of the musical event and to be object (and place) of exchange as well as being promotional for italian independent artists. The project could be said to have very little news since almost all the events from independent music labels are based on the "internet socialite" vein, but this festival is anything but experienced already. The location is also new to the indie scene, which has always been limited to the network of clubs and occupied labs in the italian peninsula. And what's more the visual aspects and ads are fresh and effective, but don't stride with names of artists who are not young and fresh. It reminds me of some posters of indie festivals in northern Europe in early June, although we are at the end of the summer. Music artists not to miss. On September 8: Offlaga disco pax, Calibro 35, Lo stato sociale, Julie's haircut. On September 9: Dente, Marta sui tubi, Paolo Benvegnù, Dellera, Gnut.
LorenzoBuongiovanni
Simplicity has won. Suo.na is not just a word of many obvious interpretations. In the language of the Internet the hash is to indicate that what you refer to is the subject of a major debate. The hashtag alongside Suo.Na would emphasize the social dimension of the musical event and to be object (and place) of exchange as well as being promotional for italian independent artists. The project could be said to have very little news since almost all the events from independent music labels are based on the "internet socialite" vein, but this festival is anything but experienced already. The location is also new to the indie scene, which has always been limited to the network of clubs and occupied labs in the italian peninsula. And what's more the visual aspects and ads are fresh and effective, but don't stride with names of artists who are not young and fresh. It reminds me of some posters of indie festivals in northern Europe in early June, although we are at the end of the summer. Music artists not to miss. On September 8: Offlaga disco pax, Calibro 35, Lo stato sociale, Julie's haircut. On September 9: Dente, Marta sui tubi, Paolo Benvegnù, Dellera, Gnut.
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Ubicazione:
Via Giuseppe Pisanelli, 80133 Napoli, Italia
martedì 28 agosto 2012
giovedì 23 agosto 2012
Vacanza + L'Amo - Hardcore sul mare. Fallo Dischi, la fine @ Bar Luna, Agropoli . 09/08/2012
Puoi decidere di prendere il treno, valicare chilometriche distanze pur di non passare un'altra notte agonizzante, ventilatore rotto, tu, le zanzare e la caligola di città. Non ci pensi due volte e approdi in un bar a forma di prua, affacciato sul mare, le reti da pesca che pendono sulle teste. Per consolazione un gelato mentre i L'amo* provano i loro pezzi. Sentimentali per essere hardcore. Quel tanto hc che basta per scavalcare la pesantezza. Come dire, cavalchiamo le onde e le domiamo. Da ascoltare.
A seguire foto, "Quasi al buio/Metti il flash!", commenti, opinioni, didascalie, gelati, cornetti! cornetti caldii!!!
A seguire foto, "Quasi al buio/Metti il flash!", commenti, opinioni, didascalie, gelati, cornetti! cornetti caldii!!!
L'Amo* . Live |
Alessio . L'Amo* |
Lorenza . @ Bar Luna |
-"Ricordati che il mondo è una merda" - e ancora - "Luis Buñuel era un grande uomo che ha fatto vedere a tutto il mondo quanto Catherine Deneuve e le altre donne sono puttane." - F.
IT'S INCOLLATE.
|
Paola . Fulvio ( Vacanza* ) |
...sarà postato non appena sviluppato. Parola mia. A presto con l'aggiornamento. intanto godetevi questa mezzamerda di filmato in cui si vede qualche lampo, due tre teste e dei piedi nudi, ma almeno si sentono 3 minuti di concerto.
LorenzoBuongiovanni
L'Amo + Vacanza - Fallo Dischi @ Bar Luna - Agropoli 09/08/2012 from Lorenzo Buongiovanni on Vimeo.
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Agropoli SA, Italia
sabato 28 luglio 2012
The cure @ heineken jammin' festival - Milano fiera di Roh
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giovedì 14 giugno 2012
Siamo tutti alla ricerca della luce. Questo è Ultraista, dal Regno Unito con il loro secondo video. Ultraista è una collaborazione tra la ventiquattrenne Laura Bettinson e Nigel Godrich, produttore dei Radiohead, insieme con il batterista / produttore Joey Waronker da Los Angeles. Hanno già pubblicato un altro brano, "Smalltalk", solo sul web. Non ci sono altre informazioni su questa band accattivante e misteriosa, a parte che stiano lavorando segretamente dal 2010.
LorenzoBuongiovanni
We are all seeking for the light. This is Ultraista, from the U.K. with their second video. Ultraista is a collaboration between the 24 years old Laura Bettinson and Nigel Godrich, the producer of Radiohead, together with L.A. drummer/producer Joey Waronker. They have released another song calles smalltalk. There are no other informations at the moment about this catchy and misterious band, but the fact that they've been working secretly since 2010.
LorenzoBuongiovanni
LorenzoBuongiovanni
We are all seeking for the light. This is Ultraista, from the U.K. with their second video. Ultraista is a collaboration between the 24 years old Laura Bettinson and Nigel Godrich, the producer of Radiohead, together with L.A. drummer/producer Joey Waronker. They have released another song calles smalltalk. There are no other informations at the moment about this catchy and misterious band, but the fact that they've been working secretly since 2010.
LorenzoBuongiovanni
Laura Bettinson nel video Low-Fi di Smalltalk |
mercoledì 13 giugno 2012
STREET ART Un angelo caduto posterizzato a c.so Vittorio Emanuele - Napoli
Poetico, un angelo caduto raccolto da due ragazzini, su una barella. L'ho trovato di fianco il numero 555 di corso vittorio emanuele sulla facciata di una piccola baracca, sopra un tetto. Sono entrato dalla apertura nella recinzione arrugginita e mi sono messo a contemplare in cerca di indizi sull'autore. È un poster malmesso, alla base un po' strappato. Lo raggiungete prendendo la funicolare di Montesanto e arrivando alla fermata di Vittorio Emanuele. Se sapete di più, fatemi giungere notizia...
Aggiornamento: sono riuscito a capire che il poster è stato affisso sicuramente dopo il marzo 2009. Perché le immagini di google street-view con quella data non lo figurano.
Aggiornamento: ho anche scoperto che l'autore è Zilda ! Artista francesce attivo a Roma.
Aggiornamento: sono riuscito a capire che il poster è stato affisso sicuramente dopo il marzo 2009. Perché le immagini di google street-view con quella data non lo figurano.
Aggiornamento: ho anche scoperto che l'autore è Zilda ! Artista francesce attivo a Roma.
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martedì 12 giugno 2012
Scraps - Windrone, reviewed
Scraps - Windrone |
LorenzoBuongiovanni
The Windrone are a trio from Napoli (Giancarlo Cascino: Bass - Luca Ciscognetti: Guitar / Vocals - Mattia Formisano: Drums) of Noise Rock, Hardcore, Grunge, very unusual. Speaking of their "Scraps," Okay, its opening is perfect. Maybe a little 'too much for me, certain catchiness licenses. Fabulous sound. Great creatives. The EP works fine, the architecture of the pieces is consistent. Big immediacy. At a second listening, I realize that certain revenue sequencing instruments are mechanical, explosive, non-slip EVER. And Luca is ruining is voice. Still remains a fact that I listened to "Scraps" at least three times, non-stop . You can say one thing: their live sessions are huge. there is one band in a thousand, with such elements. We wish them to survive, find their dimensions, because it's worth.
LorenzoBuongiovanni
lunedì 11 giugno 2012
Hardcore punk night 8/06/2012 - Andy Fag and the real Men, La Crisi, Ultimo giro, The Radsters
Premesso che le mie apparecchiature si sono spente a metà serata e non ho potuto filmare i La Crisi, ( che peccato... ) è stata una serata al limite del commovente. Stavano tutti veramente a rota di Hc e punk, Manco fosse scesa una madonna. Ultimo giro, Andy Fag & the real men, La Crisi e i The Radsters hanno sbancato il botteghino, o quasi. Ribadisco: avrei tanto ripreso i La Crisi, quanto tutte le altre band esibitesi, nella serata firmata dalla (sia benedetta) 'Nice guys are gay' booking agency. Qui di seguito alcune foto e il FILMATO con alcuni spezzoni della PERFORMANCE di ANDY FAG AND THE REAL MEN.
Andy Fag and the Real Men live at First Floor, 8 june 2012 - Pomigliano (na)
ANDY FAG & THE REAL MEN @ First Floor - Pomigliano (Na) from Placido Buongiovanni on Vimeo.
Andy Fag & The Real Men
|
Andy, dopo il suo ultimo live nell'agosto del 2011, si è trasferito a Berlino. Ad oggi ha il tatuaggio di un teschio giallo con ghigno che gli ricopre la pancia. Al grido di "belli grassi e sudati" ha spronato all'orgoglio "maschio" gli uomini e al pogo le donne che, tra i growl, hanno lanciato qualche urletto, neanche fosse il concerto di una popstar. Lo vediamo qui in uno dei suoi cambi d'abito. Precisiamo che nella serata ha indossato 4 mìse diverse: una maglietta dei "La Crisi", una t-shirt con sopra un gilèt, una sella a torso nudo, e una canottiera verde abbinata a delle sneaker menta. Se questo non è essere fanatici, i radical chic sono razza estinta. Attenzione, il bambino dentro quella pancia alcolica sta scalciando sempre più prepotente!
Fabiana, MUA e Kei, impegnate in un serratissimo processo su come mettersi in posa per la foto.
Andy & Co.
Flora |
Il bagno è forse lo spazio meglio allestito di tutto il first floor, per il resto sembra l'arenile 2. Kitsch, ma ha conquistato un posto nel cuore di qualcuno per aver ospitato anche solo una serata così intensa. i divani e le verniciature nere hanno vinto.
Andy Fag and the Real Men live at First Floor, 8 june 2012 - Pomigliano (na)
ANDY FAG & THE REAL MEN @ First Floor - Pomigliano (Na) from Placido Buongiovanni on Vimeo.
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sabato 2 giugno 2012
Tying Tiffany's "Dark Days, White Nights" reviewed
Dark Days, White Nights - Tying Tiffany |
LorenzoBuongiovanni
Strane cose accadono in questo blog. Messaggi che scompaiono, presenze oscure riempiono le pagine di un diario interrotto, battiti cardiaci percepiti a malapena nel rumore di una trccia low-fi. Cose che accadono nella musica di Tying Tiffany. Tiffany è una giovane donna di Padova, scoperta dall'etichetta tedesca Get Physical di Berlino. "Dark days, white nights" è la sua ultima suggestiva "cosa" in cui compie un altro passo verso un sound nuovo ma non ancora svelato. Alcuni artisti nascono con un approccio definitivo, la sua capacità è quella di mescolare l'estraneo e tagliare trasversalmente i generi musicali suggerendo un mondo personale. TT crea qualcosa d'altro con un tocco goffo e indefinito, non importa le influenze nella sua musica, troppe per elencarsi. Sento un dejavu eppure non posso lamentarmi di questa straniante, accogliente e insieme inattesa provocazione. Ecco la prima traccia che meglio sintetizza questo duro lavoro della bella e agrodolce Tying Tiffany.
LorenzoBuongiovanni
giovedì 17 maggio 2012
I am waiting. Waiting till the time will come, closest.
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mercoledì 2 maggio 2012
EMMEMUSICA ospita l'ultimo evento Altera! pratiche non convenzionali
volantino Altera! pratiche non convenzionali 2012 - fronte |
clicca sull'immagine per leggere il programma di Altera! 2012 |
prossimo (e ultimo) evento
Emmemusica via Bernini 96 Napoli
sabato 5 Maggio
associazionecam
Contatta per info ai numeri
081 5587536, 329 8366679, oppure vieni a trovarci nella sede "Emmemusica" per informarti sulle novità e le promozioni della scuola di musica.
AUT OUT w/ Davide-One [NA] + Tensione [NA]
(video-week and perforza-nce)
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