Pagine

mercoledì 23 marzo 2011

BLOW UP. Rock e altre contaminazioni

BLOW UP
Marzo 2011
(clicca per visualizzare interamente)
Mi hanno mandato a comprare il giornale dicendomi: "compra una rivista delle tue". Non saprei dire se fosse una premonizione o un caso, ma sta di fatto che nel cercare una rivista "delle mie", nella vetrina semivuota dell'edicola trovo "BLOW UP". Maremma! Sul momento i sei euro mi sono sembrati membro di un'equazione impossibile, ma il fiuto mi ha detto di rischiare, che non me ne sarei pentito, che non sarebbe stata la solita spazzatura iperpoliticizzata e disfattista. Niente di tutto ciò: l'equazione era un'identita. Niente incognite.

BLOW UP trae il suo nome da un film cult del '66. Nasce come fanzine nel '95 grazie al parto mentale di un 35enne italiano di nome Stefano Isidoro Bianchi, con le idee chiare. la rivista si evolve e bla bla bla fino ad oggi, vincendo anche il premio "Lo Straniero" nel 2010. Ideale: "rock e altre contaminazioni" e intendiamo: musica, letteratura, arte, cinema. Politica? Solo quando strettamente necessario. Illuminista perchè dentro e in copertina troviamo sempre artisti inattesi e quanto più significativi.  Nell'intervista lampo a XL [Link!] Stefano dice: "Se un esordiente ci piace gli dedichiamo immediatamente la copertina (nel 2008 è successo con Le Luci della Centrale Elettrica e Dargen D'Amico), così come possiamo farlo se il gruppo è già minimamente (Baustelle) o largamente popolare (Franco Battiato, Vinicio Capossela)."

Se "Rolling Stones" non vi accontenta, dovreste pensare di leggere BLOW UP, che la Bibbia, quella del rock, la farà sembrare un'eresia.
LorenzoBuongiovanni

Nessun commento:

Posta un commento